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L'INGEGNERIA DEI SASSI DI MATERA​

LA RACCOLTA DELLE ACQUE

I Sassi di Matera rappresentano uno degli aggregati urbani più antichi al mondo e fondano la loro esistenza su di un articolato sistema di raccolta delle acque. La vitale esigenza di raccogliere e conservare l’acqua, unita all’ingegno umano, ha portato gli abitanti di questi luoghi a scavare cisterne, collegate con il sistema di vasi comunicanti, che rifornisse e colmasse di acqua le suddette poste in successione.

Le cisterne

All’interno delle cantine del ristorante ”Il Terrazzino” è presente una cisterna che è collegata ad un più complesso sistema di raccolta delle acque, infatti in passato vi confluiva l’acqua dalle vasche di decantazione poste ai livelli più alti. 

Sui tetti delle abitazioni furono ricavati tanti piccoli canali che permettevano all’acqua di scorrere in una cisterna posta al centro di un cortile, comune a più famiglie. Le case nei sassi, infatti, sono distribuite nei cosiddetti “vicinati”, cortili o piazzette dalla forma semicircolare, comuni a circa dieci famiglie. In caso di piogge abbondanti, la cisterna troppo piena cominciava a traboccare e l’acqua defluiva attraverso un canaletto nelle cisterne delle case sottostanti o attigue. In questo modo l’acqua superflua non veniva mai dispersa ma conservata nelle varie riserve.

Il palombaro

Lo snodo fondamentale di questo complesso sistema è il Palombaro lungo, sito nella centrale Piazza Vittorio Veneto è diventato uno dei luoghi più visitati a Matera da migliaia di turisti.
Profondo 20 m e con una capienza di cinque milioni di litri di acqua è un capolavoro dell’ingegneria idraulica antica. Il Palombaro Lungo si configura come una delle cisterne scavate a mano più grandi al mondo, unica per le sue caratteristiche. Per realizzarla ci sono voluti circa trenta anni e in passato era anche possibile navigare nelle sue enormi vasche. Il Palombaro Lungo era la riserva idrica principale di tutta la città. Raccoglieva le acque della falda del Castello Tramontano a Monte, e le acque piovane.
Le sue pareti di tufo sono ricoperte con un intonaco speciale in grado di renderle impermeabili. Vista dall’interno, questa cisterna presenta pareti dalla forma arrotondata progettate per riuscire a smorzare la pressione dell’acqua presente al suo interno.
Questa cisterna non è che una parte del più grande e complesso sistema di raccolta delle acque che si estende sotto tutta la città di Matera con una struttura simile a quella delle radici di un albero rovesciate, ovvero è formata da cisterne piccole collegate in basso a cisterne più grandi.
Solo grazie a questo capolavoro idraulico è stato possibile, per le popolazioni che hanno abitato i Sassi sopravvivere e superare indenni tutte le avversità soprattutto nei mesi di scarsa pioggia.
Pochi sanno che Matera il sistema della raccolta delle acqua ha rappresentato uno dei motivi per il quale l’UNESCO ha riconosciuto Matera come patrimonio del Mondiale dell’Umanità.